L’altra faccia o di Napoli - Benfica

Maurizio Sarri e Cristiano Giuntoli esultano

Se provassimo a guardarla in assenza di gol, il Napoli (7) gioca per la prima volta con uno sparring partner all’altezza per qualità di gioco, ed è costretto - come raramente accade - a lasciargli il possesso della palla, capitalizzando - come raramente accade bis - tre occasioni da palla da fermo. Julio Cesar (4) ci mette il suo in due occasioni all’inizio del secondo tempo, nell’altra porta Reina (7 meno un quarto) fa lo stesso, ma in positivo, all’inizio del primo. È una partita bella ma soprattutto tattica, dove ad esprimersi meglio sono le idee dei due allenatori: il Benfica sviluppa il suo gioco sulle fasce, entrambe, con continue sovrapposizioni e grande tecnica nel trattamento del pallone, il Napoli soprattutto a sinistra grazie a un Ghoulam (7 ½ meno uno) che spinge come fosse un pendolino brasiliano, dimenticando sul finale come frequentemente succede cosa sia la diagonale. Mertens (7) aiuta il franco algerino in appoggio, Hamsik (7 e un quarto) dimostra con la sua serenità di palleggio di essere di un’altra categoria, tra i centrocampisti migliori d’Europa, smistando palloni e dettando i tempi. Sul taccuino ho appuntato: Maksimovic (6 ½) debutta all’improvviso dimostrando di avere piedi sensibili e serenità nel volerla giocare sempre; Milik (6 ½) esibisce un grande stop di destro al via e un tiro secco dal dischetto di sinistro; Insigne (7) scatta come non si era mai visto per abbracciare Mertens dopo il gol su punizione; il San Paolo (8) con il suo ruggito torna quello che deve essere, l’uomo in più; il Napoli per venti minuti si addormenta, è successo tutte le partite giocate in questa stagione: altri non ci perdoneranno questa leggerezza. 

Seconda di Champions.  Napoli - Benfica 4 a 2.

[prove tecniche di rubrica di un tifoso anglo-napoletano: Il deserto dei leoni] 

posted by Mauro Erro @ 10:19,

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