Scuola elementare di approccio al vino, classe terza



Domani inizia la terza classe della scuola di approccio al vino ed io sono un po’ emozionato, perché è la prima volta. E mi hanno detto che la classe è al completo, e io ho pensato davvero? Non lo avrei immaginato. Non tanto che potesse essere al completo, quanto che un giorno, io, potessi tenere una scuola elementare di approccio al vino, non ci pensavo e non pensavo neanche, metti quando avevo dieci anni, che un giorno qualcuno mi avrebbe chiamato maestro quando parlava di vino. Non che sia una cosa di cui vantarsi questa, cioè voglio dire, al massimo mi posso vantare con me stesso, con il me che da un po’ di anni consuma molto meglio di quanto facesse prima. Meglio di quanto facessi anche una decina di anni fa quando ho iniziato a tenere corsi, che all’epoca si chiamavano, anzi, si chiamava, visto che era unico, proprio corso e non scuola elementare. Poi è successo che attorno a me i corsi si sono moltiplicati, neanche fossero di scrittura creativa, e poi sono venuti i seminari, gli approfondimenti, i master e io ho pensato a qualcosa di semplice, quei quattro consigli utili per bere meglio, e poi le parole scuola elementare richiamavano l’idea dei bambini, lo stupore e la meraviglia, anche il cazzeggio, e la cosa credo si addica al vino, oltre che al sottoscritto, senza contare quel giusto tocco di modestia che non guasta.
Non è farina del mio sacco, non dico l’idea, ma la forma, l’ho rubata a Paolo Nori, l’ho già confessato e lo rifaccio, che fa lo scrittore e il traduttore e anche la Scuola elementare di Letteratura Russa, e non solo. Ogni volta lo dico perché se uno non conosce Paolo Nori poi può darsi che s’incuriosisce e a me pare di aver fatto già una cosa buona, almeno, anche perché di vini russi in questa terza classe non ne beviamo. In Russia sono meglio i romanzi dei vini. 
Neanche lui, dico Paolo Nori, mi sembra uno che si vanta. Sinceramente non so se ci sia qualcosa di cui elogiarsi nel tenere una Scuola elementare di letteratura russa, forse sì, lo ignoro, ma se si parla di vino, alla fin fine, credo che solo il produttore del vino stesso potrebbe vantarsi, sempre che il vino sia effettivamente buono, solo che quando è buono spesso il produttore ti dice che ha semplicemente assecondato ciò che la natura gli ha dato, facendo il meno possibile, e allora penso che se vantarsi non è bello, figuriamoci per aver fatto poco o nulla. E lo sanno quelli che verranno domani alla terza classe della scuola elementare che non c’è  nulla di cui vantarsi. Non dico tutti, ma quasi. L’hanno capito sin da quando hanno fatto la prima di classe, anche se l’ultima volta, la settimana scorsa che ho concluso gli incontri di una prima classe, Anita mi ha detto che lei un poco si atteggia con gli amici a casa.
Un poco va bene, dai, nessuno è perfetto, ho detto ad Anita.
La verità è che quando hanno capito che era più divertente incontrarsi e bere insieme e curiosare, in siciliano uno direbbe megghiu futtiri 'ca cumannari, hanno iniziato a chiedermi una buona scusa per continuare a farlo e così la Scuola elementare ha avuto una seconda classe e poi una terza che inizia domani, per la prima volta. La scusa che ho trovato non ha granché di innovativo, cioè parliamo di Francia innanzitutto e poi del resto del mondo, ma un po’ di vini buoni e interessanti dovremmo berne. Spero. 

Mi hanno fatto anche la divisa ufficiale :-)


Scuola elementare di approccio al vino, classe terza: Francia e resto del mondo
7 incontri dal 24 Novembre al 2 febbraio 2016 
Circa 50 vini in assaggio. € 300 

Divino in vigna enoteca 
Via Sigmund Freud 33/35, Napoli 
081/3722670 - divinoinvigna@libero.it - adeluccia@gmail.com

posted by Mauro Erro @ 12:38,

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