Il vino della domenica

La stanza sul mare, Edward Hopper, olio su tela, 1952

Fin quando il clima sarà così incerto gli incontri della domenica con gli amici saranno ancora ben affollati, poi ci trasferiremo direttamente su una spiaggia si spera. Quindi bando alle ciance e grazie a Giovanni, Enrico, Silvio, Maurizio, Salvatore, Lucio, Teresa, Rosa, Lucia, Fulvio e Gaetano e passiamo ai vini (bevuti come sempre a bottiglie coperte).

Sangiovese mood

Chianti Classico 2009, Ormanni ***
Cupo, terroso, violetta e balsami, non ha chissà quali profondità da sondare, ma è cordiale, armonico e saporito. Lo si beve con piacere.

Chianti Classico Le Trame 2006, Podere Le Boncie ***(*)
Inconfondibile. In queste "sveltine" è abbastanza penalizzato perchè prima che si ricomponga nel bicchiere deve passare un po' di tempo e prendere aria. Grande energia al palato, ma un po' di peso in più non sarebbe guastato.

Picnic (servire freschi freschi)

Asylia (Melissa doc) 2011, Librandi **+
Torre Melissa è il paesino contiguo a Cirò Marina; il vitigno è sempre il gaglioppo, l'interpretazione leggiadra con appena un paio di giorni di macerazione; il vino popolare (6 euro) e con un filo di tannino in più quest'anno, oltre il tripudio di frutta al naso e il giusto succo e sale.

Ciliegiolo 2010, Sassotondo **1/2
Avesse un frutto più compiuto arriverebbe anche più in alto nell'indice di gradimento. Perchè al palato ha succo ed energia. Per bocchisti.

Bourgogne pinot noir 2010, Domaine Fourrier ***+
Al momento un filo di legno, che non toglie nulla, ma aggiunge peso. In piena estate si presenterà al meglio. 

Esotismi

Bouzeron 2008 De Villaine ***
Un bianco da aligotè che sa di roccia e mare (più frutto di mare con la ponderata spruzzata di limone). Un filo di vegetale non finissimo aggiunge che è tempo di bere.

Beaune 1er cru Chouacheux 2009, Fanny Sabre **1/2
Certo dalle prime annate che ricordo di aver assaggiato (2003), quel marchio "naturale" e quei rimandi alla Ferrochina Bisleri sono del tutto scomparsi. Esuberante e molto intenso aromaticamente è più pinot nero che territorio al momento. Un filo di residuo zuccherino forse al palato. Un vino piacevole, ma "mediterraneo".

Chateau Lilian Ladouys (Saint Estèphe) 1990 ***+
Be', un jolly niente male considerata l'età. Non un mostro di finezza ma avercene così al prezzo pagato.

Campania white

Fiano di Avellino Aipierti 2009, Vadiaperti **(*)
Classico marchio di fabbrica: austero, particolareggiato più che intenso, ma l'annata si sente tutta, perchè è un peso welter.

Greco di Tufo Selvetelle 2012, Carlo Centrella ***1/2
vedi qui.

posted by Mauro Erro @ 12:21,

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