98 birre a 2

A volte resto affascinato dalle sproporzioni.
Prendi Berlusconi. Ci fu Noemi, poi la D’addario e poi Ruby. Centinaia di intercettazioni, il copioso ricorso a questo strumento, criminoso per qualcuno, che ha svelato un’agenda fitta di appuntamenti, incontri e vernissage nelle notti fugaci di Palazzo Chigi. Mille personaggi, faccendieri, impresari, escort, le ragazze dell’olgettina, facce nuove, vecchi giornalisti leccaculo in un vortice immobile. Lui, super-B, è ancora lì e non molla.
Nel frattempo ci fu il caso Marrazzo. Un video che ti ritrae a parlare con un trans: un vortice che stavolta fa parecchi danni. Ci fu lo scandalo, le strumentalizzazioni, una ragazza morta, le dimissioni, la tragedia personale. Un po’ di tempo dopo poi la Cassazione si pronunciò: Marrazzo fu vittima di un’imboscata. Ma tanto chi se lo ricorda?
Sproporzioni di un paese chiamato Italia.
E poi penso al mercato della birra qui da noi.
C’è l’elefantiaca quota dominata dai colossi della birra: un 98% che spaventa, perché rasenta il totale. Il dato buono è che la piccola fetta che spetta al mercato della birra artigianale è in crescita, nonostante la crisi economica mondiale, nonostante l’Italia figuri agli ultimi posti come consumo di birra. Circa 30 litri il consumo medio annuo contro gli oltre 100 litri della Germania e loro non sono i primi. Condividiamo questa chiusura di classifica con i cugini d’oltralpe.
Già, i francesi.
D’altronde noi (e loro) produciamo vino. Per cultura, affinità, tradizione e storia, produciamo e beviamo vino. La birra si affermerà molto dopo nella storia del nostro paese. E se questi aspetti mancano al mondo della birra, parlo di una cultura come quella che invece hanno paesi come il Belgio, la Germania, l’Inghilterra e via dicendo, potendoli solo imitare, perché poi 30 litri sono pur sempre 30 litri, non potendo puntare quindi sull’aspetto culturale, come invece è per il vino, la partita si gioca sul solo piano edonistico. Maroni avrà fatto pure il suo tempo nel mondo del vino, ma in quello della birra ha la possibilità di reinventarsi.
Se la partita infatti si gioca sul solo campo del gusto, la birra artigianale ha vittoria facile.
Perché la birra artigianale è sproporzionatamente più buona.
ah

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posted by Mauro Erro @ 07:26,

1 Comments:

At 29 settembre 2011 alle ore 21:58, Anonymous CavoloVerde.it said...

Non ho capito bene cosa c'entri il raffronto Berlusconi-Marrazzo, ma condivido le considerazioni sulla birra ;-)

 

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