Le guide ai vini e ai ristoranti sono davvero sorpassate?



Siamo in pieno clima guidaiolo, ormai fioccano le prime indiscrezioni e le prime liste di premiati – vini, aziende viticole e ristoranti – e di pari passo divampano le solite polemiche sul web, molte delle quali incentrate sulla inutilità delle guide e la stupidaggine di chi le segue.

Ma davvero le guide ai vini e ai ristoranti sono sorpassate e cimeli da gettarsi alle spalle?

No, si rassegnino i detrattori.

Se è vero che c’è un calo delle vendite, che il mondo dell’editoria cartacea è in crisi, è altrettanto vero che al momento, all’orizzonte, alternative a questi prodotti editoriali certo non si vedono sul web.

Tanto per capirci, Slowine ha venduto 40.000 copie. Quanti contatti unici fanno al giorno i principali siti internet di vino? Tremila e poco più quando va bene.

Va fatta, però, qualche distinzione tra tipologie di lettori e pubblicazioni.

Le guide ai vini, innanzitutto, indirizzate sia ai consumatori comuni sia al mondo degli operatori (leggi sommelier, enotecari, ristoratori, distributori et similia). Proprio quest’ultimo compone il pubblico più fidelizzato perché difficilmente può rinunciare ad uno strumento come quello della guida ai vini. In soldoni, un premio ad un vino per un’azienda si traduce ancora oggi come importante input commerciale.
Cosa che, forse, non accade, come una volta, per i ristoratori. Le guide ai ristoranti, difatti, si rivolgono principalmente ai consumatori finali e per questo troveranno sempre maggiori difficoltà, sostituite probabilmente dal chiacchiericcio diffuso, il passa parola, il continuo fluire di parole rappresentato da aggregatori, blog e il web in generale. Da questo punto di vista, l’acquisto da parte di Google di Zagat (l’editore delle principali guide americane) apre scenari del tutto nuovi (per approfondire leggere qui e qui Bonilli). Certo non vuol dire che siano ormai già morte e sepolte, ma proprio perché indirizzate non tanto ad un pubblico specializzato per i quali valori come autorevolezza e credibilità contano più di tutto, ma ad un pubblico “generalista” le cose si complicano non poco.

È probabile che in futuro il critico gastronomico reciterà la stessa parte di quello cinematografico: poco influente sul successo, o meno, al botteghino.
Ma ovviamente la partita è ancora tutta aperta.

posted by Mauro Erro @ 00:18,

15 Comments:

At 20 settembre 2011 alle ore 08:22, Blogger Sabino said...

mi permetterei di segnalare una leggera differenza tra chi spende un par di decine di euri dalla sua tasca per acquistare un libro e chi, magari in wifi a scrocco del bar mentre prende un caffè inciampa su un sito di recensioni (vino o risto, uguali sono): magari i dati sono profondamente inconfrontabili, anche se ci sforziamo di considerarli sullo stesso piano ?
così, tanto per far partire la polemica
:-D

 
At 20 settembre 2011 alle ore 08:24, Blogger Mauro Erro said...

Bravo.
Il che mi pare un ulteriore punto a favore per le guide.

 
At 20 settembre 2011 alle ore 10:47, Anonymous Francesco Annibali said...

No, sono molto utili. Ma non è detto che debbano essere di carta.

Si tratta semplicemente di trovare quelle con le quali ci si ritrova di più. Nel mio caso è l'espresso, mi ritrovo col 90% dei giudizi. Ognuno trovi la propria.

Quello che è sicuramente sorpassato è:
1 la chiacchiera furiosa/malfidata sulle guide
2 e conseguentemente l'essersi sostituite per qualche anno al discorso sul vino (nel senso che parlare di vino EQUIVALEVA a parlare di guide, direi 1995-2005)
3 la concezione tragica secondo la quale la comunicazione del vino si risolve nelle guide.

Io il 90% dei più grandi esperti di vino che conosco non fa guide, e conosco una marea di collaboratori alle guide con capacità professionali che lasciamo perdere

10 gg. fa ero a tavola (pranzo di lavoro) con enologi, agronomi, agenti del vino e sommelier.

1 ora e mezza a parlare fitto di vino, e non una parola sulle guide. C ho pensato un paio di giorni dopo.

 
At 20 settembre 2011 alle ore 10:57, Blogger Lucio said...

Si può "inciampare" in una guida, perché magari te la regalano, come pure si possono "studiare scientificamente ed in maniera ragionata" siti internet con recensioni e commenti.
Alla fine ci sono utenti e utonti sia per le guide cartacee sia per i siti che parlano di cibo e vino.

 
At 20 settembre 2011 alle ore 12:03, Blogger Mauro Erro said...

@ Francesco: al momento alla carta non c'è alternativa sia per numero di lettori sia per la "scarsa" raccolta pubblicitaria del web...

 
At 20 settembre 2011 alle ore 13:11, Anonymous Francesco Annibali said...

@mauro: bè c'è winesurf, che se può essere annoverato tra le guide metto tra le mie guide alla pari di guida espresso.

 
At 20 settembre 2011 alle ore 14:03, Anonymous Anonimo said...

quando mi arriva la mia a Casa,le do un'occhiata distratta,tanto già sò che ci saranno i soliti noti....poù che altro fanno bella mostra sul mobile...I vini preferisco prima provarli...un esempio? ieri ho provato il Piedirosso di Cantina del Mare,un vino ben fatto con ottimo rapporto q/p...ne potrei segnalare a decine sotto i 10 euro...insomma bere senza svenarsi si può!!!

 
At 20 settembre 2011 alle ore 15:26, Blogger Mauro Erro said...

mauroerro@gmail.com
avesse la gentilezza di segnalarceli, a disposizione :-)

 
At 20 settembre 2011 alle ore 17:10, Anonymous Francesco Annibali said...

Credo anche che ci sia spazio per una rivista di taglio culturale alto ma non incentrata esclusivamente sul vino, ma su uno stile di vita. Tipo Monsieur, ma senza il taglio fighettoso-emingwaian-notarile. Una rivista che si occupa di vino, e in seconda battuta di stile di vita, arte musica, da distribuire solo via abbonamento. Ke ne pensi?

 
At 20 settembre 2011 alle ore 17:49, Blogger Mauro Erro said...

Che non sei l'unico a pensare ad una nuova rivista di vino. Indipendente sopratutto, al di là del taglio...:-)

 
At 21 settembre 2011 alle ore 09:27, Blogger Sabino said...

@mauro
mi gireresti, per cortesia, la mail con i vini sotto i 10 euro, quando t'arriva ??
:-D

 
At 21 settembre 2011 alle ore 17:11, Anonymous Anonimo said...

Ragazzi questa,s'intende e una mia lista personale...poi ognuno fa come meglio crede...molti vini sono acquistati al supermercato(i prezzi sono inferiori o uguale a 10 euro)...è non mi storcete il naso..ok? vado.....
castello delle femmine-Ramitello- Anthilia Donnafugata-Salice Salentino de Castris-ChiaromonteFirriato-Paternoster Synthesi-Lambrusco Ceci otello nero-Belisario Cambrugiano riserva-Petit verdot Casale del Giglio-Morellino Geppetti le pupille-Rosso di Montalcino Nardi-Perronne Barberà Grivò-Dolcetto elio grasso-Zeni Nosiola Maso nero-sella & mosca Monteoro-Telaro falng. vend. tardiva-Fiano Picariello-Greco Cantina dell'Angelo-Donnaluna Fiano-Piedirosso Contrada Salandra-Piedirosso Cantina del mare-Pinot nero prod. termeno-Librandi duca di san felice ris.-Brecciarolo 2005 Velenosi(il mio preferito)....etc.. etc..

 
At 21 settembre 2011 alle ore 17:15, Blogger Mauro Erro said...

Be' su qualcuno facciamo che passo...:-)

Ognuno ha i suoi gusti...

 
At 21 settembre 2011 alle ore 18:11, Anonymous Francesco Annibali said...

Mauro sei sicuro che 40mila all'anno sia un dato superiore a 3mila al giorno? Io non credo

 
At 21 settembre 2011 alle ore 18:38, Blogger Mauro Erro said...

Lo sono inequivocabilmente.

 

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