Vademecum

Il mitico Tafazzi

1) È scoppiata la Borgognamania. In ogni sito o blog ormai ci s’imbatte in racconti dettagliati, assaggi, approfondimenti e riflessioni sui vini della regione vitivinicola della Francia più cara del mondo. Altro che Meadows e Parker. Tanta abbondanza che segna il cambio dei tempi, ma capace di far scattare un moto di riflusso che ti viene voglia di spararti endovena un bel Bordeaux ancora in botte nelle cantine degli aristocratici chateaux: quei duri e monolitici tagli bordolesi, altro che storie di piccoli vignerons.
Per restare in tema però e non essere demodé buttiamo lì, anche noi, un paio di indicazioni.
L’altro giorno Luca Santini, uno dei migliori degustatori e selezionatori che ci siano in Italia mi ha fatto assaggiare il Givry 1er Cru "La Grande Berge" di Domaine Ragot (pinot nero, 2007). Fa il paio con l’Auxey-Duresses di Lafouge, (bianco e rosso) di cui ho parlato en passant qui, fattomi assaggiare da Dario Pepino e, nella stessa denominazione, con Domaine Alain Gras di cui scrisse qui Giancarlo Marino. Un bel bere Pinot nero, sotto e intorno i 20 euro.

2) A proposito di Giancarlo Marino, l’altro giorno mentre si parlava di Borgogna, serenamente mi dice: Senti, quelli sono mille anni che si danno da fare con quelle vigne. Quei poveri monaci è da allora che spostano i confini dei loro climat, li osservano, alzano muretti, i Clos, e si spaccano la schiena. Avranno capito che cacchio devono farci con il loro Pinot Nero, no?

3) Saltando di palo in frasca Marco Baccaglio nel suo sempre utile blog I numeri del vino, aggiorna i dati sui consumi di vino in Italia e, udite udite, cala ancora: si raggiunge il punto più basso.

4) Ieri un vecchio amico di scuola (il cosiddetto uomo della strada) mi contatta su Facebook chiedendomi: Mauro, ma un bel vademecum su come riconoscere un buon vino dall'etichetta non si potrebbe avere?
Risposta: no. Semplicemente non si può scrivere.


Ecco ripensando a tutte queste cose, stamattina davanti al mio caffè, mi son detto: qui i conti non tornano (come disse Berlusconi iersera alla Moratti). Poi, in un moto di ottimismo: noi abbiamo vinto, loro hanno perso (come disse Bersani iersera dimenticando il vendoliano Pisapia e il dipietrista De Magistris).
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posted by Mauro Erro @ 09:08,

1 Comments:

At 17 maggio 2011 alle ore 15:23, Anonymous Giancarlo said...

Mi sa che non ho detto "cacchio"....:-))

 

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