Un nuovo caso di mozzarella blu



Continua l’allarme Mozzarella Blu, quella che cambia colore dopo poco tempo dall’apertura della confezione. Lo scandalo che toccò le marche prodotte nello stabilimento tedesco Milchwerk Jager Gmbh & Co: Land, Malga Paradiso, Lovilio, Fattorie Torresina e Monteverdi nel giugno del 2009 si rivelò un’ennesima truffa ai danni del consumatore, altro che made in Italy. Le mozzarelle erano ricche di batteri del tipo "pseudomonas fluorescens" e altri microrganismi ritenuti nocivi per la salute. Il caso si è ripresentato a Genova nella scuola elementare Brignole Sale di via Montezovetto, nel quartiere di Albaro. A scoprirlo le inservienti addette alla mensa che, immediatamente accortesi dell'anomalia, hanno ritirato dalle tavole i latticini: nessun bambino le avrebbe consumate.
Questa ennesima “bufala blu” è stata scoperta il 9 Marzo, ma finora nessuna notizia, ad avviare l’inchiesta il Nucleo antisofisticazione dei carabinieri di Genova che ha passato il caso all’Istituto zooprofilattico di Torino che effettuerà tutte le analisi necessarie. All’epoca del primo episodio, registrato nel giugno del 2009, le indagini furono coordinate dalla procura di Torino e dal pm Raffaele Guariniello, da allora furono sequestrate circa quattrocento partite di mozzarelle in varie località italiane. A provocare la colorazione era un batterio probabilmente presente nelle acque per la refrigerazione attinte in un pozzo interno allo stabilimento caseario in Germania, lo pseudomonas fluorescens, forse il meno pericoloso, ma non l'unico ad intossicare le mozzarelle italo-tedesche, oltre a questo nelle mozzarelle analizzate furono trovati anche il bacillus cereus, enterobatteri, Escherichia Coli, la salmonella e il pericoloso Staphylococcus aureus.

“Il nuovo caso di mozzarella blu ci pone di fronte ad un problema inammissibile in generale e a maggior ragione se pensiamo che a rischiare erano dei bambini di una scuola elementare”, ha affermato il presidente del Copagri, Franco Verrascina. “Un problema che va trattato in modo adeguato a come si configura e cioè un attentato alla salute umana e all'economia di un settore che produce onestamente, rappresentando parte importante dell'economia agricola italiana”.Verrascina ha sottolineato come “serve la certezza della pena e pene severe. Accertati i responsabili, vanno interdetti dalle attività di produzione industriale e commercializzazione, perché troppo spesso succede che con un semplice cambio di ragione sociale soggetti che definire malfattori è un eufemismo tornano a operare e a reiterare gravissimi reati”.

Ma davvero?
Riusciranno stavolta i nostri eroi a prendere i cattivi con le mani nel sacco?
E soprattutto riusciranno a fermare la frode “blu”? Se di frode stavolta si tratta: per la Commissione mense del Comune di Genova si tratta di un lievito, o di una muffa, non dannosa per la salute.
Si aspettano intanto gli esiti delle analisi.
Allarmismo o truffa?
Chi lo sa, anche se in ogni caso…è solo questione di “ragione sociale”.

Adele Chiagano
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posted by Mauro Erro @ 10:35,

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