Ristorante Casal di Gioia, estro e qualità a Km 0

Tappa obbligata per chi approda in terra sannita è il ristorante Casal di Gioia, alle porte di Amorosi, piccolo centro in provincia di Benevento a pochi passi dal fiume Calore.
Ricavato da un vecchio casolare degli inizi del ‘900 il ristorante, aperto da maggio 2002, è gestito dalla famiglia Di Gioia: Carmine in sala e Giuseppe in cucina, coadiuvati dalla presenza instancabile della mamma e della giovane Elena Mancini dedita ai pani e ai dolci.
Giuseppe, lo chef, è una persona di grande esperienza, la sua umiltà va a cavallo con una grande passione e professionalità fatta di conoscenze e di esperienze maturate sul campo dalla tenera età di tredici anni quando lascia la famiglia per approdare in Nord Italia a Tarvisio. Da allora comincia per lui un excursus lavorativo che lo vede in giro per l’Italia, da Napoli ad Heinz Beck a Capri al ristorante dell’Hotel La Palma, prima di approdare nel suo territorio d’origine. La cucina di Casal di Gioia è una cucina prettamente territoriale, in stretto legame con i piatti della tradizione interpretati in chiave moderna: cotture sottovuoto e a bassa temperatura sostituiscono per alcuni piatti tecniche di cottura più tradizionali, mantenendo intatti i sapori e le proprietà organolettiche di materie prime già di altissima qualità.

Uno dei piatti che ci ha stupito,infatti, nella recente visita in occasione del secondo festival delle Piccole Vigne a Castelvenere, è stata proprio la trilogia di agnello: tre parti dello stesso agnello in due cotture diverse, alla griglia per la costina, e sottovuoto con cottura in forno per 18 ore a 60 gradi per il cosciotto e lo spallotto. La carne era tenerissima, frutto sicuramente di una materia prima pregevole (agnello proveniente da Santa Croce del Sannio) ma coadiuvata dalla scelta di cottura che ne ha mantenuto integre le sue caratteristiche originali. Giuseppe è un grande conoscitore del suo territorio, il suo punto di forza è proprio una costante ricerca che lo porta alla scoperta delle realtà che lo circondano: il suo tempo libero lo passa tra stalle e uliveti, per toccare con mano e scegliere il prodotto che più lo soddisfa. Ottimi i funghi che accompagnavano la costina di agnello, porcini arrivati al ristorante da Bocca della Selva appena una mezzoretta prima di essere serviti, a crudo solo con olio e sale, come le saporite patate di Cusano che accompagnavano invece il cosciotto. Interessante anche il primo piatto: ravioli con farcia di pomodoro guardiolo, una cultivar antica che ha le sembianze del pomodoro ciliegino, ma un po’ più quadrato. Sbollentato, scavato e leggermente addensato diventa una leggerissima farcia, che sostituisce ciò che solitamente rappresenta il condimento del raviolo, accompagnato invece da un delicato pesto di ortiche e scaglie di formaggio di Alta Mangiuria, affinato ad Alife nel Casertano.


Grande attenzione e cura nella scelta dei formaggi quindi per i quali c’è una vera e propria carta, ma anche per gli oli extravergine di oliva, questi davvero a chilometro zero e scelti in base alle cultivar e alle spremiture che più si adattano ai suoi piatti. Un bonus per i pani, rigorosamente con lievito madre, periodicamente rinfrescato. Chiusura d’eccellenza con i dolci, tra cui spiccavano un cremoso al cioccolato – cioccolato fondente al 75% e una piccola percentuale di cioccolato bianco con all’interno more appena colte che ne contrastavano l’amaro, su un biscotto di arachidi che lasciava in bocca una sottilissima scia di sapidità – e la tartellette ai fichi su una delicatissima crema di noci.
In sala troverete sempre ad accogliervi il fratello Carmine che si occupa personalmente della cantina e la mamma.
Il ristorante propone tre menù tutti a prezzi competitivi: il menù della tradizione con piatti rigorosamente locali a 23 €; il menù degustazione a 25€ e il menù alla carta sui 35 €.

Ristorante Casal di Gioia
Via Calore, 228 – Amorosi (BN)
0824 970416
Giorno di chiusura, Martedì
La Domenica aperto solo a cena su prenotazione

www.casaldigioia.it

Adele Chiagano

posted by Mauro Erro @ 13:28,

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