Crema di ceci con gamberi scottati e mercatino di Antignano

Le bellezze di Napoli non si contano sulle dita di una mano, ce ne vorrebbero tante di mani e altrettanto di dita, ma una delle tante sono i mercati. Li trovate un po’ ovunque, i mercati, ma a Napoli hanno un “suono” speciale. Osannati o bistrattati, odiati e amati, questi piccoli o grandi angoli di città racchiudono in pochi metri quadri l’anima della città stessa che li ospita.
Se non siete mai stati al mercatino di Antignano, al Vomero nei pressi di Piazza Medaglie d’Oro, andate a farvi un giro. La via, creata dai Romani per collegare Napoli a Pozzuoli, ospita da sempre il famigerato mercato che come tutti quelli rionali si snoda in uno slargo tra bancarelle e abitazioni. Nonostante le lamentele e le richieste da parte degli “oriundi” di far chiudere per sempre uno degli storici mercati napoletani, qui tra pomodori, melanzane e pesce spada sarete assaliti da una tempesta fragorosa di voci e strilla lanciate per raggiungere meglio il vostro timpano, il tutto condito con il brusio della gente, che urla più del pescivendolo perché prima di comprare vorrebbe risparmiare. Un angolino di folklore, insomma, una miniatura del più grande mercato di Porta Nolana, al centro della città, ma non da meno, per varietà di offerta e prezzi. Sulla provenienza del pesce beh, non ci resta che fidarsi: “E’ tutto pesce delle nostre coste”, dicono, “o arriva da Gaeta. Conoscete Gaeta?”.

Ma se per riconoscere un’orata da allevamento da una pescata in mare aperto ci vuole occhio, per tutto il resto ci vorrebbe una scuola. Il mercatino in ogni caso è sempre affollato. Tutti i giorni dalle 07,00 alle 13,00. Ed è qui che ho acquistato dei bei gamberi pasciuti per provare ad avvicinarmi a quella che fu, un tempo, la ricetta del secolo. Il risultato, molto improvvisato, è stata una crema di ceci – naturalmente di Cicerale – con gamberi scottati. Ho giocato sulla scelta degli ingredienti piuttosto che sull’estro della preparazione e il risultato è stato discreto.
E se sui gamberi non posso stabilire una tracciabilità, sul resto sì: i ceci provengono dall’Azienda Agricola Biologica di Michele Palumbo , l’olio utilizzato per amalgamare la crema di ceci e scottare i gamberi è la Monocultivar Itran’s dell’azienda Madonna dell’Olivo , per guarnire il piatto finito, qualche goccia del blend, Raro, della stessa azienda. E qui di seguito la ricettina, con dosi abbastanza ad occhio.

Mettete a bagno i ceci per tutta la notte. Il giorno dopo cuoceteli con uno spicchio d’aglio, qualche foglia di alloro e un rametto di rosmarino. A fine cottura salateli. Togliete l’alloro, l’aglio e il rosmarino e frullateli con qualche cucchiaio di olio in modo da ricavare una crema. Aggiungete acqua di cottura oppure qualche mestolo di brodo vegetale per rendere il composto più fluido. Una volta ottenuta la consistenza che preferite, tenete in caldo e occupatevi dei gamberi. Sgusciateli e privateli del filo nero, fateli rosolare velocemente in una padella con un filo d’olio. Spruzzate qualche goccia di Brandy e infiammate. Lasciate che la fiamma si consumi, salate e cuocete per qualche altro minuto. Adagiate sul piatto di portata due cucchiai abbondanti di crema di ceci, poggiatevi i gamberi, guarnite con qualche goccia di buon extravergine di oliva e una macinata di pepe rosa.

Adele Chiagano

posted by Mauro Erro @ 08:25,

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