Disquisizioni vinose in un taxi



È stata una lunga giornata: iniziata alle 7:30 e non ancora finita, ora che è passata la mezzanotte. Sempre in movimento, sempre in piedi, mangiando un trancio di pizza fujienn fujienn ed incastrando appuntamenti, persone, telefonate, birre e mousse al cioccolato.
La serata è andata bene, anche questa non ha concesso un attimo di tregua: neanche il tempo di assaggiare la birra “didattica” (Chimay Gran Reserve 2006 in versione magnum) gentilmente offerta da Tommaso (Luongo, Delegato Ais Napoli. N.d.C.). Ed ora che tutti se ne sono andati, metto un po’ in ordine e tiro un sospiro di sollievo: sta davvero per finire. Desidero il letto, il buio e il silenzio. Mi chiamo un taxi.
2536, 3 minuti. Indosso la giacca e recupero le mie cose, nel frattempo sento mio fratello che parla con quello del taxi: parlano di vino, “è un po’ scarso” sento dire a mio fratello, ma non colgo bene, non ci faccio caso, sono troppo stanco.
Saluto e salgo in macchina. T sta per il tassista, R per Roberto cioè io.
T- Dove andiamo?
R- Via Girardi, grazie.
T – L’ospedale militare…
R- Esatto
Poi restiamo in silenzio, io guardo fuori dal finestrino. Ma lui è impaziente, ha voglia di parlare, la notte è appena iniziata per lui. E allora guarda nel retrovisore e mi fa:
T – Com’è quell’enoteca?
R – Carina
T – ma è cara?
R- e dipende…non per forza…dipende da quello che uno vuole
T- e tipo? Fatemi capire…
R – ha pure le offerte: si parte da 3 bottiglie 10 euro
T- ah! Ho capito. Però non tiene la colomba argento.
No, ho capito io: “è un po’ scarso” diceva mio fratello. Poi prosegue.
T – è un vino siciliano, del conte di salaparuta, lo conoscete??
R- no, in realtà no! ma costa assaje?
T- 7-8 euro, ma non è che non si trova, cioè si trova in giro.
R- ah vabbè, si può fare.
T – ncopp’ a na magnat’ e pesce fresco, t’arricrei. A me, modestamente, mi piacciono i vini siciliani. I pugliesi no! voi lo bevete il vino??
Non ho molta voglia di intavolare un discorso sul vino, così prendo a mentire spudoratamente.
R- No, sinceramente, non ci vado appresso: preferisco la birra o l’acqua
T- e ma adda essere naturale, l’acqua frizzante non mi piace, come pure la birra: mi gonfia lo stomaco, mi fa passare la fame e poi la birra si deve bere ghiacciata e d’inverno… sai, si stong inta a Curva B ca marenn, allora lì sì, una bella ainechen…
R – E sì!. Ma alla fine io non bevo assaje: principalmente acqua
T – ah quella del bar poi è proprio acqua gasata
R – in che senso, scusi?
T- che è acqua e gas, ce sta o gas arint. Ma comme fa a gent a so piglià?!?
R - è vero: è una cosa imbevibile.
T – e comunque a me mi piacciono i vini siciliani, mentre i pugliesi no.
Torna all’attacco, penso io, col sorriso sotto i baffi che non ho.
R – e perché non vi piacciono?
T- perché so pesanti: sapete, il Manduria e il Locorotondo. No, in realtà quest’ultimo è molisano, anzi no, è della Basilicata. Ma noi teniamo certe zone: la zona del Vesuvio per esempio, e poi i vini napoletani. A’ cantina del sole la conoscete?
R – come no…
T – è quella che sta a Quarto. Se vi pigliate l’asprino o il lettere…
R – ah frizzantino…
T- sì, e chell’ è l’acqu’ che nun mi piace frizzante, il vino sì!! Ma poi mi piace il Fiano.
R- insomma bevete bene
T- ma solo una volta e mezzo a settimana: quando non sto di turno, se no poi se mi fanno l’esame s’pigliann a patent. Io con rispetto parlando il vino lo reggo, ma, pe dicere na strunzata, se qualcuno mi viene addosso…
R – e il test lo fanno pure a voi.
T – hai capito niente: e così bevo una volta e mezzo a settimana. E a Natale: noi ci vediamo tante famiglie e poi dividiamo le spese: quella mia moglie me lo dice sempre, spendete più per il vino ca pe magnà…
R – e vabbè, una volta l’anno
T – e il chianti non mi piace
R - ah no?
T – no! chill cost pure assaje: ma ti fanno pagare la confezione. É un vino secco, ti lascia la bocca brutta.
R – terrò presente…
Nel frattempo siamo arrivati, le strade erano deserte e lui è passato anche al semaforo rosso.
R- è questo palazzo a destra. Quanto vi devo?
T- sono 11 euro e venti.
Poi si gira verso di me e mi fa:
T- ma in quella busta che ci tenete: non ci esce niente per me??
R- solo ‘na busta e latte. Mi dispiace, ma fate pure 12 euro.

Roberto Erro

posted by Mauro Erro @ 13:49,

1 Comments:

At 30 ottobre 2009 alle ore 00:42, Anonymous bucanero said...

semplicemente grandioso ;)

 

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