Rosa…rosae…Rosella

La prima volta che ho visto questo barattolo ho pensato: Ah beh…è marmellata di cipolle rosse di Tropea! Ma c’era qualcosa che non tornava, c’erano dei filamenti che non quadravano. Ho guardato meglio E voilà: marmellata di rose! Che non sapessi che le rose fossero edibili è possibile, io con le rose ho un rapporto strano, certo se mi si regala un bel mazzo di quelle rosse, proprio rossissime, arrossisco, ma più di pensare, quando vedo una rosa, a Giulietta e al suo: Oh Romeo Romeo perché sei tu Romeo!?
Rinnega tuo padre, rifiuta il tuo nome, o se non vuoi, giura che mi ami e non sarò più una Capuleti.
Solo il tuo nome è mio nemico: tu sei tu.
Che vuol dire "Montecchi"?
Non è una mano, né un piede, né un braccio, né un viso, nulla di ciò che forma un corpo. Prendi un altro nome.
Che cos'è un nome? Quella che chiamiamo "rosa" anche con un altro nome avrebbe il suo profumo.
Rinuncia al tuo nome, Romeo, e per quel nome che non è parte di te, prendi me stessa….
Con questa marmellata sono entrata finalmente in sintonia con le rose, il fiore più famoso, quello dal profumo dei profumi, si è rivelato a me in tutta la sua dolcezza. Un soave composto zuccherino, ma non stucchevole, che ricorda vagamente la cotognata, ma più piacevole e con un affascinante e insolito retrogusto al profumo di rosa. L’autrice della “sintonia ritrovata” è Rosella, amica storica della mia mamma, la donna più positiva, piacevole e brillante che io conosca. Tutto quello che fa Rosella è bello, ha la capacità di rendere gustosissima anche una banale pennetta alla ricotta, con le sue mani manipola di tutto, dalle ragnatele ai nidi d’uccello, creando composizioni meravigliose. E’ una vera e propria artista, ma è più facile godere delle sue creazioni che provare a realizzarle. Rosella fa quasi tutto a occhio, in lei c’è un mix di magia, tanto istinto e soprattutto tantissima attenzione alle cose che lavora, e così è stato anche per questa marmellata. Sapevo che provare a chiedere come l’avesse fatta sarebbe stato pressoché inutile, ma ci ho provato lo stesso, caso mai un giorno avessi voluto ritrovare quella “pace regale”. La rosa è il simbolo per eccellenza del segreto, delle cose da non rivelare o da trattare con la massima discrezione. I suoi petali, sovrapposti in modo concentrico, si raccolgono in un bocciolo centrale che in molte varietà non si schiude mai del tutto: un piccolo e delicato scrigno che non deve essere forzato per nessuna ragione. Ma Rosella ha forzato lo scrigno, lo ha aperto delicatamente distaccandone tutti i petali. E così, petalo per petalo, li ha messi in ammollo nell’acqua. Li ha tolti dall’acqua, dove si erano ridotti un po’, li ha messi in una casseruola sul fuoco, vi ha aggiunto lo zucchero, a occhio, mescolando e assaggiando di tanto in tanto per veder se il gusto fosse quello immaginato. Non contenta del risultato, continuando a mescolare vi ha aggiunto ancora dell’acqua, quella delle rose macerate, sempre a occhio e ha continuato a cuocere…sempre assaggiando di tanto in tanto…Tutto per magia, senza ricetta, senza pesi e quantità, dal giardino al barattolo. Sono sicura che la sua marmellata sia unica, ma per chi volesse cimentarsi vi riporto la ricetta più dettagliata ritrovata su comida de mama, una blogger a cui sono molto affezionata.

Ingredienti:

-200 gr. di petali di rosa
-600 gr. di zucchero
-600 gr. di acqua
-1/2 limone.

Procedimento
Immergere i petali nell'acqua con 200 gr. di zucchero e il succo del limone, ridurli quindi in poltiglia strofinandoli prima con le mani e poi pestandoli in un mortaio.
Sciogliete al fuoco il restante zucchero con l'acqua; quando bolle versarvi i petali di rosa sempre mescolando e cuocete per mezz'ora, finché lo sciroppo sarà addensato. Deve raggiungere la densità del miele. Togliere subito la marmellata dal fuoco per evitare che lo zucchero cristallizzi. Mettere nei vasi e chiudere subito, ermeticamente.
Questa marmellata non è di lunga conservazione ed è preferibile tenerla in frigorifero.
Un consiglio: i petali devono essere di rose completamente sbocciate e devono essere colti possibilmente al mattino presto.

Fare colazione con la marmellata di rose vi mette in pace con il mondo, immaginate quanto possa essere romantico stare seduti su una terrazza di fronte al mare e spennellare le vostre fette tostate con un velo di marmellata di rosa, è come sentirsi regine per un giorno: Io con le rose ci faccio colazione! E se la terrazza sul mare non ci fosse, tranquille, quel profumo di rose che vi ritornerà al palato vi farà sentire regine lo stesso…

Adele Chiagano

posted by Mauro Erro @ 00:24,

4 Comments:

At 17 giugno 2009 alle ore 10:05, Blogger Elisa said...

sempre un piacere leggerti...

 
At 17 giugno 2009 alle ore 17:53, Blogger violacea said...

@Elisa: Grazie mille!
@Elvira: Lunedì è andata bene, il Melograno è meraviglioso, e la Puglia si conferma una delle mie regioni preferite! Ci sto per la marmellata! Grazie

 
At 17 giugno 2009 alle ore 18:46, Blogger Lucio said...

Questo commento c'entra poco, ma le rose mi fanno sempre venire in mente la più colossale sbronza di gruppo a cui abbia preso parte...a bologna intorno al 1996, in un ristorante cinese con la grappa di rose! Anzi, glappa lose come dicevano loro. Quella sera ho visto cose di cui qualcuno ancora si vergogna, quando mi incontra!

 
At 27 gennaio 2010 alle ore 00:24, Anonymous Anonimo said...

Ciao, mi chiamo Annalisa e prsto anch'io sistemerò il mio blog, ti darò il link con piacere! Volevo dirti che mi son trovata qui casualmente, cercavo una ricetta del cous cous, anche se siciliana doc, non ci sono mai riuscita a farlo bene. :P
Ma soprattutto vorrei farti i miei complimenti sia per le tue ricette sia per i tuoi nostalgici ma felici ricordi che traspaiono sempre alle intro delle tue ricette.
Un carissimo saluto, tornerò presto ^_^
Annalisa from Sicily

 

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