Oslavje 1998, Radikon



Dei vini naturali e di Stanslao Radikon, lascio che sia Roberto Giuliani a raccontarvi qui. Io, vi lascio alle note di degustazione di questo bell’esempio di vino, naturale, ma soprattutto buono!
Il colore è ambra, scuro, che degrada mano a mano nell’unghia rilasciando lampi d’oro antico e permettendo alla mente di fantasticare tè d’oriente, calure che si stemperano al sorso di un buon vino. Il naso, a voler ancora stuzzicare l’immaginazione racconta datteri, noci, tabacco e ancora miele d’acacia e agrume candito. Un ricordo terroso e frutti rossi a bicchier vuoto. Ma è il palato a fare la differenza. Nonostante gli undici anni passati, nonostante la tipologia, macerato sulle bucce, riveli spesso una stanchezza, una pesantezza al palato, questo fa eccezione. Il sorso di grande tensione entra fluido, snello scivola come fosse seta distendendosi soavemente sul cavo orale. Tenendolo un pizzico in più, giocandoci ad assaporarne l’essenza, senti le noci, la verve acida che chiude il sorso, citrino, lasciando la bocca pulita, pervasa dal ritorno d’agrume candito con una leggera e piacevole sensazione d’astringenza tannica e una lunga scia sapida.
Da Pinot Grigio, Sauvignon e Chardonnay.
Da manuale.

Michael Jackson, Billie Jean.

posted by Mauro Erro @ 08:50,

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