Campo Rombolo Montecucco 2005, Le Calle

Montecucco, What is this? Un piccolo borgo dell'entroterra grossetano, una zona ampia, prevalentemente collinare. Una zona da me poco conosciuta, e verso cui è nata un’istintiva curiosità dopo aver saggiato i prodotti di questa azienda, trovando in questa definizione del Pardini e nella sua cifra stilistica un vestito che calza a pennello: C'è una tendenza benemerita - in quei vini- all'equilibrio, uno sforzo continuo teso al riconoscimento varietale e territoriale, ad una cifra stilistica epurata da ostentazioni e forzature, fatta di chiaroscuri, freschezza, eleganza, terrosità, generosità, intuitiva appartenenza, da cui davvero sta spuntando fuori una impronta territoriale di elettiva purezza. Beh, c’è poco altro da aggiungere, parliamo del loro prodotto base, in una buona enoteca lo si trova a sette, otto euro al massimo, da uve sangiovese e un piccolo saldo del 10% di ciliegiolo. Non vi è da ricercare abissi o picchi di complessità, ma riconoscergli l’estrema schiettezza, la scorrevolezza della beva, la fierezza nell’ostentare il suo “sangiovesismo” fatto di sapori fruttati d’amarena e floreali di viola; la spinta acida ne facilità il sorso, il tannino è elegante, e il vino si eleva nella sua purezza espressiva e territoriale. Piccoli grandi vini (e zone) crescono. Grazie a Dio. Hedonism, Skunk Anansie.

posted by Mauro Erro @ 11:52,

3 Comments:

At 12 aprile 2008 alle ore 16:08, Blogger consumazioneobbligatoria said...

montecucco, ne sentiremo parlare parecchio. conosci il grotterosse di salustri? sono quasi convinto che ti piacerà. se dovessi sintetizzare direi che montecucco, ha una tendenza alla maturità del morellino ma con un eleganza più ilcinese. quella vera... af

 
At 12 aprile 2008 alle ore 16:42, Anonymous Anonimo said...

Caro Aldo, a parte la battuta finale (riuscitissima), ti ringrazio per l'ulteriore dritta: è un territorio che conosci molto meglio di me. Prometto di ricambiare il favore suggerendoti qualche vino campano che merita di esser bevuto.

 
At 13 aprile 2008 alle ore 10:16, Anonymous Anonimo said...

Quando circa due anni fa in occasione di una degustazione sui vini della Costa Toscana (cieca ed orizzontale 1999) piazzai il Grotte Rosse di Salustri tra i primi insieme a Grattamacco, Paleo Rosso e Lupicaia, davanti ad altre costosissime e veneratissime etichette, mi guardarono tutti come fossi un extraterrestre...

Il produttore fu così contento che volle ringraziarmi personalmente ed ogni volta che mi vede si ricorda sempre di me.

Fabio C.

 

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