Vina Tondonia Rosado "Crianza" 1995, Lopez de Heredia

Può il carattere ossidativo (e non ossidato) rappresentare un limite per il degustatore e un difetto per il vino? Vini di cui ho già scritto mi farebbero subito rispondere di no. Penso al Breg di Gravner ad esempio o ad alcune bottiglie di Fiano di Avellino 2002 Vigna della congregazione di Villa Diamante che presentavano un leggero profilo ossidativo. Questi matti di spagnoli producono questo rosato presentandolo mediamente 10 anni dopo la vendemmia; vino che affina in legno (che questi matti si costruiscono da se con rovere per lo più americano) e che si presenta di un colore (uno?) ambrato che sfuma in riverberi aranciati, tra il rame ed il rosato, luminoso, intrigante, vivace. Al naso sono proprio i toni ossidativi, che si potrebbero rimandare a sentori di cuoio e pelle conciata, ad esprimersi, ma con il trascorrere dei minuti avanzano effluvi di fiori bianchi e di frutta, melone in particolar modo, agrumi, poi frutta secca e toni dolci di toffee, vaniglia e miele. In bocca è grasso, burroso, ma fresco grazie ad una bella spalla acida che chiude il sorso lungo. Diverso. Buena vista social club.

posted by Mauro Erro @ 10:33,

1 Comments:

At 7 marzo 2008 alle ore 10:20, Anonymous Anonimo said...

Anche tu giochi d'anticipo...

 

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